FACES OF ANXIETY
Bree è una font che ricorda la scrittura a mano. Perfetta da utilizzare in paragrafi brevi e concisi.
La depressione ha mille volti, e può celarsi dietro a un sorriso regalato al mondo o a uno sguardo dolce.
Se stai soffrendo, non isolarti.
Rompi il silenzio.

La malattia mentale, a differenza di quella fisica
è ancora motivo di denigrazione e giudizio e un modo per abbattere lo stigma contro il disturbo mentale è empatizzare con chi ne soffre, o parlarne se stai soffrendo.
Sentire la voce di chi soffre è fondamentale per poter andare verso questo obiettivo.
RAGAZZO DI PERLA
Il makeup non dovrebbe avere il potere di assegnare un’identità sessuale

DEAD BOY
In questa società ci sono certe regole, certi pregiudizi e tutto quello che non vi si adatta sembra anormale, un delitto o una malattia.
Nel quotidiano della nostra vita esiste una condizione in comune che ci coinvolge sempre: la diversità. Ognuno di noi è diverso dall’altro e, anche se siamo sempre in contatto con chi vive vicino a noi, spesso lo definiamo con il termine di diverso. Non siamo in grado di includere e accettare quello che per la nostra soggettività riteniamo differente, rispetto al concetto di norma a cui ci sentiamo di appartenere. Ci spaventa, ci fa paura e tutto questo produce atteggiamenti e comportamenti di discriminazione.
C'è un'umanità nascosta che molti hanno paura di scoprire perché si tratta di persone "diverse" da noi, che hanno fatto determinate scelte nella vita o che si ritrovano ai margini della società per svariati motivi.

Quando si parla di emarginati non ci si riferisce soltanto agli immigrati che arrivano sulle coste su un barcone, ma anche alle tante forme di povertà che esistono vicino a noi, e che spesso non riusciamo a cogliere. Oggi l'emarginazione ha tante facce, anche quella del vicino di casa che mai penseremmo vada alla Caritas per avere il pranzo o del ragazzo all'apparenza ribelle che elemosina per il centro.
FANTASIE DAL FONDO DI UNA CELLA
Quando si parla di diversità e di uguaglianza, l’assunto da cui partire è lo stesso: la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, per cui gli uomini sono tutti uguali, cioè hanno tutti gli stessi diritti. Il diritto alla vita, alla salute, al rispetto, alla libertà di realizzarsi secondo i loro desideri, di esprimere le loro opinioni, di scegliere la loro religione: tutti sono diritti imprescindibili non soggetti a differenze. In sostanza, non possono essere messi in discussione.
Se questi sono i principi di base, però, va anche detto che l’unicità dell’individuo, nella pratica quotidiana, va rispettata.
Essere uguali non significa assomigliarsi, pensare, parlare, vestirsi, comportarsi tutti nello stesso modo.
Si può dire, in un certo senso, che esercitare la propria individualità – e dunque la propria unicità rispetto agli altri – sia un diritto come gli altri.
LIBERA DIMENSIONE
È giusto portare avanti una battaglia contro gli stereotipi che ti vogliono più magra, più grassa, più alta, più bionda, più mora, con più seno, con meno seno, che cercano di importi come essere.
Anche perché dietro l’inseguimento della perfezione si nascondono complessi e frustrazioni che il raggiungimento del peso forma non risolve.
Amare se stessi è uno dei punti fondamentali per vivere al meglio la vita.
Senza accettarci per quello che siamo, rispettarci ed essere consapevoli delle nostre potenzialità non potremo mai vivere come vogliamo, rischiando di farci sopraffare dagli altri.
Amare se stessi vuol dire stare bene con se stessi indipendentemente da come sono, o cosa fanno, le altre persone.
“La bellezza ha un’esistenza autonoma, distinta dal supporto fisico che accidentalmente la esprime, essa dunque risplende ovunque, la bellezza non corrisponde a ciò che si vede.”
(Platone)
ANYTHING BUT ORDINARY
Ci sono ragazze che rifiutato di conformarsi agli stereotipi femminili, ed hanno
difficoltà soprattutto a scuola o nelle relazioni coi coetanei, perché l’equivoco più duro a morire è che se una ragazza rifiuta abiti e vezzi convenzionalmente femminili deve essere per forza lesbica.
Nell’immaginario comune si impongono storie che forse generano meno “confusione”, ovvero quelle più legate al cambio di sesso, e quindi a racconti di transizione.
Ma è bene sapere che ci sono persone che rimangono all’interno del loro genere ma lo fanno sfidando le convenzioni, le regole e perfino i pregiudizi stessi che le vorrebbero come persone omosessuali o trans. Invece sono persone eterosessuali che non si adeguano a uno stile di rappresentazione binario e prestabilito.
Zoe era una bambina che si sentiva bambina ma non voleva vestirsi o comportarsi di conseguenza.